Sabato 25 maggio 2024, al San Mamés di Bilbao erano in 50mila ad assistere alla finale di Women’s Champions League tra Barcellona e Olympique Lione; 17-18mila persone in più di quante avevano visto a Einhoven, nel 2023, o a Torino, nel 2022, l’ultimo atto della massima competizione femminile tra club organizzata dalla UEFA.
L’80% del pubblico presente era a Bilbao per tifare la squadra blaugrana, campione in carica e già vincitrice senza alcuna opposizione di campionato e Copa della Reina, e qualcuno avrà forse avuto paura che, senza il Barcellona, non sarebbe stato raggiunto il record di spettatrici e spettatori in finale1 (sottile riferimento al fatto che un tempo in superiorià numerica e un dubbio rigore a favore ha agevolato la rimonta delle catalane sul terreno del Chelsea in semifinale).
Ad ogni modo, il Barcellona contro il Lione non ha deluso le attese e, guidato da Aitana Bonmatì e dalla norvegese Graham Hansen, ha vinto 2-0, meritatamente. Il giorno dopo, a Plaça Sant Jaume, nel cuore della Ciutat Vella, a celebrare il successo erano in tantissime e tantissimi. Persino il Sindaco della città e il Presidente della Generalitat non si sono lasciati sfuggire l’occasione di onorare l’ennesimo trionfo di una società che, da sempre, è il biglietto da visita dell’orgullo catalano nel mondo e che ora sta riportando enormi successi anche al femminile con un gruppo di giocatrici che si sono fatte sentire anche in federazione (vedi caso Rubiales).

– Dai, sarà un caso che tutta ‘sta gente segue il calcio femminile.

Domenica 12 maggio 2024, a Wembley, 76mila persone hanno assistito al netto successo per 4-0 del Manchester United sul Tottenham Hotspur. Nessun errore; non mi sono confuso con la vittoria che, nella competizione maschile, i red devils avrebbero ottenuto contro il Manchester City nello stesso luogo due settimane dopo, davanti a un pubblico leggermente superiore (84mila persone, 11% in più). È, infatti, dal 2015 che il match decisivo per l’assegnazione della Women FA Cup si gioca nel più celebre stadio di Londra, di proprietà della stessa federazione. Quell’anno furono in 30mila a vedere il Chelsea battere il Notts County, furono in 2 milioni a seguire l’evento sulla BBC e si gridò al record. Poi l’Inghilterra ha vinto l’Europeo femminile in casa nel 2022, è arrivata seconda nel Mondiale 2023 e già lo scorso anno a Wembley erano in 77mila, tra spettatori e spettatrici, a vedere la finale di coppa.
In questa stagione tutte le squadre della Women Super League hanno giocato almeno un match nello stadio della corrispettiva compagine maschile e l’Arsenal Ladies ne ha giocati addirittura sei all’Emirates Stadium, registrando 60mila presenze nel match contro il Manchester United. Nel 2024/25, in pratica, si trasferirà lì dove abitualmente giocano i gunners.   

– Ma dai, è un caso che tutta ‘sta gente segue il calcio femminile.     

Venerdì 24 maggio 2024, stadio Manuzzi di Cesena, con inizio alle ore 21:30 per lasciare spazio al Tg2 (dogma assoluto in fatto di dirette televisive Rai), è andata in scena Roma-Fiorentina, finale di Coppa Italia femminile caratterizzata da tutto quello che una partita di pallone deve avere per essere bella: errori, grandi giocate, sei reti, risultato in bilico, una rimonta, due squadre che vogliono vincere ai supplementari e, a mezzanotte inoltrata, la classica lotteria dei rigori ad assegnare il trofeo. Che è andatao alla Roma, già laureatasi campione d’Italia, grande favorita della vigilia, eppure costretta a inseguire le viola per buona parte dell’incontro.
Il sito della FIGC (la Federazione Italiana Giuoco Calcio), il giorno prima, annunciava con entusiasmo:

Sale l’attesa per la sfida in programma venerdì sera (ore 21.30) allo stadio ‘Dino Manuzzi’. Emessi oltre 4.000 biglietti

Wow, addirittura 4mila!
La differenza con quanto accade altrove è evidente, ma non autoevidente. Facendo forza proprio sulla supposta autoevidenza dei numeri, la FIGC snocciolerebbe, infatti, dati su come a Ferrara nel 2022 o a Salerno nel 2023 a vedere la finale di Coppa Italia femminile fossero lo stesso in 4-6mila persone e come a Cremona per la Supercoppa 2023 fossero solo in 6500, nonostante la prevista intitolazione del Settore Distinti dello Zini a Gianluca Vialli.
La federazione farebbe, poi, notare come neanche l’incentivo di un biglietto che valeva doppio ci ha fatto schiodare da questa quota: pagando l’ingresso per Roma-Fiorentina, si sarebbe, infatti, avuta anche la possibilità di vedere dal vivo il 4 giugno a Ferrara Italia-Norvegia, valida per le qualificazioni all’Europeo femminile, inizio ore 18:15, visto che in prima serata, da Bologna, c’è la diretta dell’amichevole dell’Italia maschile contro la Turchia (e alle 21 c’è il Tg2).
Ahimé, l’unica cosa evidente è un’altra: la FIGC fa giocare le finali delle coppe nazionali in stadi in cui manda l’Under 21 perché, professioniste o meno, assegna alle squadre femminili la dimensione di provinciale, anche se si chiamano Roma, Fiorentina o Juventus. Pertanto, considera (o narra) come soddisfacente un numero di spettatori dieci-quindici volte più piccolo di quanto avviene in Inghilterra o in Spagna e lo fa per alimentare questa idea che è meglio non “rischiare” nel proporre altri stadi, altre location.
Peccato, perché c’è un dato che va messo in evidenza in relazione alla finale di Coppa Italia del 2024: il numero di telespettatori e telespettatrici è rimasto fisso, per tre ore, fino a mezzanotte e mezza, intorno alle 500mila persone (dati Auditel), a testimonianza del fatto che chi si è imbattuto nel match ha voluto vedere come andava a finire. Poi, è chiaro, “L’Acchiappatalenti” su Rai1 ha fatto 2.2 milioni di audience, “Terra Amara” su Canale 5 ne ha fatti 2.8… 

– Oh, te l’avevo detto che era un caso che tutta ‘sta gente seguiva il calcio femminile!