Di calcio femminile, della sua marginalità all’interno del panorama italiano e delle possibili trasformazioni che stava vivendo avevamo cominciato a parlare da un po’. Così, accanto ai post sui social in corrispondenza dei purtroppo immancabili e periodici insulti rivolti a calciatrici, arbitre o procuratrici, avevamo posto all’attenzione dei nostri lettori il percorso vittorioso che la Nazionale italiana stava seguendo nelle Qualificazioni al Mondiale nel silenzio generale dei media mainstream o gli aspetti positivi e quelli negativi che stava portando con sé lo sbarco dei grandi club nella Serie A. Senza trascurare, come nostra abitudine, incursioni nella storia. Ma al netto del nostro interesse per l’importanza sociale e culturale che si avrebbe se si desse maggior spazio al calcio femminile, al netto di qualche libro e di qualche intervista letta e, soprattutto, al netto delle non molte partite viste, non sentivamo di avere le conoscenze sufficienti per affrontare la fase finale del Mondiale di calcio, che si avvicinava sempre di più, con la stessa naturalezza con cui, ad esempio, avevamo affrontato Brasile 2014. Un mesetto di partite non sono certo bastate a colmare il gap, ma intanto un po’ di considerazioni tecniche, statistiche e ovviamente politiche (nel senso pieno del termine) vogliamo buttarle giù, rimandandovi anche alla puntata de La Fascia Sinistra che abbiamo registrato ad hoc.
A differenza del solito, abbiamo diviso il tutto in paragrafi che appariranno cliccando sul titolo. Buona navigazione.