6 settembre 2022, a Ferrara la Nazionale femminile di calcio batte 2-0 la Romania. A fatica, mostrando che le scorie del pessimo Europeo sono ancora presenti, centrando tuttavia l’obiettivo prefissato: la qualificazione al Mondiale del 2023, la seconda consecutiva dopo venti anni di assenza.
Il gol della sicurezza lo segna al 74′ Lisa Boattin con un gran esterno sinistro dal limite. Primo centro in Nazionale per lei e sguardo subito alla tribuna, alla ricerca di mamma e papà. Perché, si sa, a vedere questi match in Italia va ancora così poco pubblico che ogni giocatrice individua facilmente dove sono seduti i propri cari. Poi è noto quanto debba alla propria famiglia ciascuna delle #ragazzemondiali (come furono soprannominate nel 2019).

Al fischio finale Sara Meini, inviata Rai, cerca subito Boattin ed esordisce: «Riusciamo a tirar fuori delle lacrime?».
Ora, la retorica (e la realtà) del sacrificio è inevitabilmente presente nella narrazione di questa squadra. I passi avanti degli ultimi anni non possono cancellare l’assenza del supporto dei vertici federali nelle partite che contano e il fatto che la stampa “specializzata”, in pratica, ignori loro e il calcio femminile in generale, salvo al più salire sul carro delle vincitrici quando opportuno.
Ad ogni modo, la si potrebbe smettere con la narrazione dell’atleta donna che piange quando raggiunge un traguardo?
Cioè, possiamo lasciare che le atlete siano libere di piangere perché sono sottoposte a tensioni/emozioni e non perché è chiesto loro di ricordare costantemente con dolore e sacrificio la lunga strada fatta per conseguire un obiettivo?
Perché, altrimenti, è come se si avvallasse la teoria per cui le sportive, in generale, e le calciatrici, in particolare, devono ogni volta mostrare che la fiducia in loro è ben posta e che, in caso opposto, i vertici sportivi possono fare a meno di loro.

Comunque, in risposta a Sara Meini, Boattin è stata bella sorridente e ha parlato di felicità, della dedica ai genitori, di orgoglio per essersi rialzate dopo l’Europeo, di obiettivo di migliorarsi in ottica Mondiale. Le lacrime sono, invece, arrivate da Valentina Giacinti, anche se non a favor di telecamera: la giocatrice della Roma ha detto di aver pianto durante la partita pensando ai sacrifici fatti in tutti questi anni.