Con l’eliminazione dell’Italia di Bertolini si è chiuso il primo turno di Euro 2022. Purtroppo, si è rivelato fondato il timore che una sconfitta all’esordio avrebbe potuto rendere psicologicamente più pesante il cammino delle azzurre. Vedendole in campo contro Islanda e Belgio non si è mai avuta la sensazione che il momento del riscatto in campo stesse per arrivare. Poi, certo, i due legni colti, uno per match, in momenti in cui un gol avrebbe significato tanto, hanno definitivamente affossato le speranze di rimonta1. L’Europeo, però, per fortuna va avanti e la curiosità di vedere cosa accadrà nella fase a eliminazione diretta è tanta.

Se guardiamo quali squadre erano teste di serie e quali erano in seconda, terza e quarta fascia, i quarti di finale sarebbero dovuti essere Inghilterra-Spagna, Germania-Norvegia, Olanda-Italia e Francia-Svezia. Rispetto a questo tabellone ideale le differenze sono in pratica tre.
Il primo quarto in programma è proprio quello previsto, Inghilterra-Spagna. La Nazionale di Jorge Vilda sta risentendo tanto del doppio forfait Hermoso/Putellas2 che ha sconvolto il piano di riproporre quasi completamente il blocco Barcellona. I tentativi di schierare come falso nueve Lucia Garcia dell’Athletic Bilbao sono falliti ed è significativo che nel secondo tempo con la Danimarca il ct si sia affidato a tre giocatrici del Real Madrid (Gonzalez, Carmona e Cardona) e che il gol vincente, il primo dopo 180′ di digiuno nonostante il tanto gioco costruito, sia arrivato proprio sull’asse Carmona-Cardona.
Dall’altra parte ci sono le Lionesses padrone di casa, una macchina da gol fatti (quattordici), un centrocampo di livello (ottima Kirby) e una difesa apparsa finora solida (imbattuta come quella tedesca). Mead con cinque gol è la capocannoniera, ma attenzione alla vice-White di origine italiana Alessia Russo. Il pronostico sembra chiuso. Poi magari finisce come in un altro Europeo giocato in Inghilterra, quello maschile del 1996, quando gli inglesi superfavoriti beneficiarono dell’annullamento di due gol spagnoli ed ebbero la meglio solo ai rigori.

Solo l’Austria ha resistito all’Inghilterra ed è uscita da Old Trafford nella partita d’esordio con una sconfitta minima, 1-0. Ma il prosieguo del girone ha mostrato il perché: le austriache sono più squadra, molto più squadra, ad esempio, delle norvegesi, da cui il meritatissimo passaggio del turno e una delle tre differenze di cui si parlava all’inizio. La compagine di Irene Fuhrmann ha mostrato una solida impostazione tattica e ha fatto vedere come ci si può difendere bene quando sono le avversarie ad avere in mano il pallino del gioco (inconscia frecciata al modo in cui l’Italia ha affrontato il match con la Francia? Forse).
Il secondo quarto è, dunque, Germania-Austria. Quanto fatto da vedere dalla Nazionale di Voss-Tecklenburg mi fa propendere verso l’ipotesi di una finale Germania-Inghilterra, ma forse è ancora troppo presto. Ad ogni modo, Magull e compagne hanno mostrato di avere gli stessi punti forti delle inglesi, ma nel girone avevano avversarie più forti.
Andiamo, dunque, agli ultimi due quarti. Innanzitutto, Olanda e Svezia si sono qualificate, ma in ordine inverso rispetto alla fascia di pertinenza. E così sarà Svezia-Belgio la terza partita che darà il pass per le semifinali. Grande affare per Asllani e compagne aver vinto per differenza reti il Gruppo C. Il Belgio è, infatti, una squadra tosta, ha una portiera molto brava e para-rigori (Evrard), ma è comunque una compagine di quarta fascia e, probabilmente, sarà già molto soddisfatta di essere approdata ai quarti.

Il tabellone si chiude con la sfida sulla carta più bella: Francia-Olanda. Una sfida che si gioca anche sulla presenza/assenza delle punte centrali. Katoto si è infortunata durante il match contro il Belgio e per lei Europeo è già finito. Nell’ultimo match del girone è stata sostituita da Malard, altra attaccante che non ha bisogno di presentazioni. Però, vediamo se Corinne Diacré la confermerà o le preferirà la giovane Sarr. Le orange hanno, invece, fatto a meno di Viviane Miedema negli ultimi due match, ma per positività al Covid. Ora, magari l’attaccante dell’Arsenal tornerà a disposizione per la fase a eliminazione diretta, ma intanto la partita contro la Svizzera dovrebbero aver chiarito le idee al ct dell’Olanda: la giovane e prestante Leuchter, appena entrata, ha fatto due reti in pochi minuti; Beerensteyn, schierata da falso nueve, ha fatto poco nei precedenti 75. Ottimo anche l’impatto dell’altra subentrata, Pelova.
Insomma, la butto là. La Francia ha asfaltato l’Italia all’esordio mostrando gioco, velocità, fisicità. Contro Belgio e Islanda le transalpine hanno avuto più difficoltà. Contro le olandesi potrebbero rischiare di risvegliarsi fuori dal torneo.

Torneo che, tra parentesi, veleggia verso due record. Il primo, quasi scontato visti i biglietti venduti in prevendita, è quello della più alta media spettatori (e spettatrici, perché dalle immagini tv sembra davvero alta la presenza femminile negli stadi): nelle ultime due edizioni dell’Europeo si aggirava intorno agli 8mila, i dati attuali parlano di una presenza media di 15mila persone nelle prime 24 partite. E contando che la finale è a Wembley e che semifinali e quarti si giocano negli stadi più capienti, questo numero salirà.
Un altro record è quello del numero delle reti fatte, già 78 e mancano ancora sette incontri. Certo è solo la seconda edizione che ha fase finale a 16 squadre, ma, giusto per avere un raffronto, in Olanda nel 2017 furono fatti 68 gol in totale. La media gol/partita dice 3,25. Con l’arrivo della fase a eliminazione diretta dovrebbe calare un po’, ma se rimanesse sopra le tre reti a incontro sarebbe davvero un gran risultato.