Enciclopedia delle sportive: Voce n°1/261
Ciascuna voce è costituita da un’introduzione che funge da inquadramento storico per i risultati raggiunti dalle donne di cui è riportata una biografia essenziale

Nell’immagine in evidenza: Bertha von Hillern e Mary Marshall

Il pedonalismo (in inglese, pedestrianism) nasce nel Regno Unito. Il “padre” del p. è considerato Foster Powell (1734-1793). Nel 1764 questi scommise che avrebbe percorso 50 miglia in meno di sette ore; successivamente propose altre sfide su distanze dalle due alle 100 miglia, tanto che il giornalista Arthur Mee nel 1941 l’avrebbe definito «il primo atleta inglese di cui si conoscono tutti i record».

Il p. ebbe sin da subito discreta presa sul pubblico perché era un’attività fisica accessibile a tutti e non solo alle classi più agiate (Powell, ad esempio, era impiegato presso uno studio legale) e perché ben si coniugava con il gusto tipicamente britannico di mettere in palio denaro puntando sulla riuscita o meno di imprese basate sulle capacità proprie o altrui. Non a caso, anche lo step successivo in fatto di complessità di sfide proposte dai suoi praticanti, lo si deve a una scommessa: a inizio XIX secolo il capitano scozzese Robert Barclay-Allardice (1779 – 1854) puntò mille ghinee sul fatto che avrebbe percorso un miglio ogni ora per mille ore consecutive. Dal 1° giugno al 12 luglio 1809 le sue giornate consistettero in una continua alternanza di trenta-quaranta minuti di cammino, avanti e indietro lungo una strada dritta, e ottanta-novanta minuti di riposo1. Il tutto sotto l’occhio di veri e propri giudici che dormivano accampati in tende lì vicino e che, alla fine, certificarono la riuscita dell’impresa.

Sono della prima metà dell’Ottocento i primi, sparuti articoli di giornale che parlano di donne che si dedicavano al p., magari per mostrare agli altri (uomini) che la resistenza alla fatica non era una peculiarità solo maschile (v. Mary FRITH). In questa ottica, portare a termine un Barclay Match, ovvero ripetere quanto fatto dal capitano scozzese, divenne un importante banco di prova per le pioniere che vi si cimentavano. E, a partire dagli anni Sessanta del secolo, divenne anche un modo per provare a guadagnare soldi da una propria attività, dalle proprie capacità (v. Emma SHARP), cosa che di fatto la società patriarcale riconosceva solo agli uomini, tanto che al tempo si poteva già parlare di professionisti del p. in ambito maschile.

Il p. stava, infatti, lasciando le campagne e le strade per trasferirsi al coperto, in piste ricavate all’interno dei teatri e delle sale concerto delle grandi città dove il pubblico (pagando) poteva vedere i più noti pedestrian in azione. Una trasformazione che i Barclay Match avevano messo in moto in Gran Bretagna mostrando una semplice verità: inventarsi eventi che duravano più giorni e che rimanevano confinati in un posto ben preciso, magari circondato da esercizi commerciali, rendeva il tutto fruibile da molte più persone e faceva notevolmente accrescere l’interesse della stampa. Una trasformazione che si completò negli Stati Uniti negli anni Settanta del XIX secolo, foraggiata anche da gente come Phineas Taylor Barnum (1810-1891), che nel programma del suo circo itinerante inserì esibizioni di p., tra uno spettacolo e un altro con nani, acrobati e ballerine; e, in particolare, ospitò sfide tra famosi pedestrian nell’anno e mezzo in cui il suo circo si stabilì all’Hippodrome, nel pieno centro di New York. In quel momento l’interesse del pubblico era per le sfide sulle 100 miglia, da percorrere in meno di 24 ore camminando in tondo, o ancor più per le Sei giorni che richiedevano ai contendenti di coprire quante più miglia possibile nell’arco di sei giorni consecutivi. E anche in questo caso ci furono donne che non si tirarono indietro, guidate dalla volontà di mostrare che anche loro erano in grado di dare spettacolo (v. Madame MOORE).

Con le prime Sei Giorni riservate alle donne (1876) (v. Bertha von HILLERN e Mary MARSHALL), il p. fece entrare lo sport al femminile in una dimensione fino a quel momento sconosciuta, fatta di gare con premi consistenti e a cui le atlete si preparavano con cura, allenandosi. Alla fine del 1878, grazie a una ex attrice britannica (v. Madame ANDERSON), la East Coast imparò anche a conoscere i Barclay Match, in una forma ancora più estrema di quella proposta dal capitano scozzese a inizio secolo: cose tipo 2700 quarti di miglio e più da percorrere all’inizio di altrettanti consecutivi quarti d’ora 2.
Il tutto, però, non durò molto. Sarà un caso, ma nel momento in cui tante-troppe donne stavano provando qui e là a imitare le loro beniamine e a improvvisarsi pedestrienne, iniziò una violenta campagna stampa. L’International Pedestrian Tournament disputato a Brooklyn nel marzo 1879 fu descritto dal New York Times come «The Walking torture» e allora le professioniste e i loro impresari provarono a riproporre altrove quanto fatto a New York. Senza troppo successo. Il Campionato della Pacific Coast disputato a San Francisco nel maggio del 1881 fu l’ultima gara di rilievo di questa breve ma intensa stagione (v. Amy HOWARD)

  • Biografie

Mary FRITH (fine XVIII sec.-inizio XIX sec.)
naz.: Regno Unito

– Percorre 30 miglia al giorno per 20 giorni consecutivi (1816)

L’altra Mary Frith (1584-1659)

 

Emma SHARP (1832 – 1920)
naz.: Regno Unito

– Completa un Barclay Match (1864)

Emma Sharp

 

Anne FITZGIBBONS, nota come Madame MOORE (1846 ca. – ? )
naz.: Regno Unito

– Percorre 100 miglia in meno di 24 ore (1869)

 

Bertha VON HILLERN (1865-1939)
naz.: Germania, Stati Uniti
e Mary/May MARSHALL (1841-1911)
naz.: Canada

– M. M. vince la prima Sei Giorni femminile della storia (1876)
– B.v.H. batte M. M. in una Sei Giorni percorrendo 323 miglia. Un mese dopo, in una Sei Giorni corsa da sola, porta il record femminile a 350 miglia (1876)

Due marciatrici che si sfidano in una Sei Giorni

 

Ada NYMAND ANDERSON, nota come Madame ANDERSON (1843 – ? )
naz.: Regno Unito

– Completa 2700 quarti di miglio in 2700 consecutivi quarti d’ora (1879)

Madame Anderson in azione

Amy HOWARD (1859 – ? )
naz.: Stati Uniti

– Vince l’International Championship Six-Day Tournament (dicembre 1879)

Amy Howard posa con la Rose Belt (1879)

 

Fonti:

  • P. Lovesey, The forgotten first lady: rediscovering Violet Piercy, marathon pioneer – part 1, www.playingpast.co.uk
  • D. Martin, A short history of the Barclay Match: long-distance pedestrianism in the nineteenth century, In Piercey, N. and Oldfield, S.J. (ed), Sporting Cultures: Global Perspectives, MMU Sport and Leisure History, 2019, p. 149-165.
  • D. Crockett, The 100-miler – Part 1 (1737-1875) Edward Payson Weston, www.ultrarunninghistory.com
  • D. Crockett, Six Day Race Part 8: First Women’s Race (1876)Six Day Race Part 9: Women’s Six-day Frenzy (1876), www.ultrarunninghistory.com
  • H. Hall, The Pedestriennes: American forgotten superstars, Dog Ear Publishing, 2014